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La corte di fiamme e argento - Sarah J. Maas

  
“Lo sai come ti si illuminano gli occhi quando il potere sale in superficie? Come oro fuso. Come fuoco d’argento.”

BLOG TOUR: La corte di fiamme e argento - Sarah J. Maas.


Buongiorno!
Inizia oggi la tappa del blog tour dedicato a La Corte di Fiamme e Argento di Sarah J. Maas.
Se mi conoscete da un po’ sapete quanto la ami, quanto ami i suoi libri ma soprattutto quanto ami il personaggio protagonista di questo libro (entrambi i personaggi protagonisti a dire il vero).
Ho sempre preferito Nesta a Feyre ed Elain, così come ho preferito Cassian a Rhysand e Azriel.
Questo perché considero Nesta e Cassian due personaggi totalmente imperfetti, veri, bellissimi e complessi.
Morivo dalla voglia di poter approfondire le loro storie, leggere dei loro errori e del modo in cui avrebbero fatto ammenda.
Non ho potuto che fare i salti di gioia quando è stato annunciato questo libro. Letteralmente un sogno che si avvera.
Ecco perché ho deciso di organizzare un review party e un blog tour per la sua uscita.
Volevo farvi conoscere sia le nostre impressioni sul libro ma anche per farvi leggere i nostri approfondimenti su personaggi e ambientazione di questo magnifico mondo.

Ringrazio ancora infinitamente la CE per l’opportunità che ci ha dato, ma anche le ragazze che hanno partecipato all’evento.
Grazie per il vostro entusiasmo, grazie per la vostra compagnia e grazie per questa magnifica avventura iniziata e finita insieme.

INTRODUZIONE AL LIBRO - NESTA

Abbiamo conosciuto Nesta come personaggio secondario nei libri della serie de La Corte di Rose e Spine, inquadrandola subito come una donna dal carattere forte, disposta a fare qualsiasi cosa pur di proteggere sua sorella minore, la sua amata Elain.
Con Feyre ha sempre avuto un rapporto diverso, non così intimo come con Elain, né tanto meno protettivo.
Tuttavia Nesta è al tempo stesso la sorella che ha lasciato andare la più piccola di casa a caccia da sola nei boschi per anni, senza curarsene, ma è anche la persona che ha raggiunto il Muro per cercare di riprendersi quella stessa sorella, sfidando il temibile Fae che se l'era portata via.

Appare chiaro il carattere complesso e guerrigliero di questo personaggio, ma la Nesta che incontriamo in questo libro è una Nesta diversa da quella che abbiamo lasciato. E’ un personaggio spezzato, senza speranza, ormai alla deriva, un’ombra pallida di ciò che era.
Perfino il suo rapporto con Amren ed Elain è andato in frantumi. 
Non le resta più niente, se non il terrore.

“C’erano voluti mesi per contrastare quel panico che le afferrava il corpo e le faceva tremare le ossa al pensiero di venire sommersa. Si era costretta ad affrontarlo. Aveva imparato a restare seduta nell’acqua ghiacciata, tremante e in preda alla nausea, i denti stretti; si era rifiutata di muoversi finché il suo corpo aveva capito di trovarsi in una vasca e non nel Calderone, finché lei aveva capito di essere nel suo appartamento e non nel castello di roccia al di là del mare, di essere viva, e immortale.”

Non solo l’aver perso la propria mortalità l’ha segnata profondamente, ma le ferite che le sono state inferte durante la guerra contro Hybern la perseguitano costantemente.
Ricorda spesso suo padre, ma è un rapporto molto conflittuale quello che ha con l’uomo. Era con sua madre, morta prematuramente, che Nesta aveva legato di più.
Nesta ammette di aver sempre covato rancore per l'incapacità del padre di prendersi cura di loro, non riuscendo a scendere a patti con le sue ultime parole, che esprimevano amore incondizionato verso di lei.
Nonostante ciò, Nesta non l’ha mai perdonato per le sue mancanze del passato, e lui ha perso la vita davanti ai suoi occhi. Nesta non ha potuto fare niente per salvarlo.
Si domanda quindi a cosa serva quell’oscuro e spaventoso potere che ha strappato al Calderone, se non ha potuto far niente per suo padre.

E se ti raccontassi quello che la roccia e l’oscurità e il sole laggiù mi hanno sussurrato, Signore dei Massacri? Come rabbrividivano dalla paura su quell’isola dall’altra parte del mare. Come tremavano quando lei è emersa. Ha preso qualcosa… qualcosa di prezioso. Lo ha strappato via con i suoi stessi denti. Cos’hai risvegliato quel giorno a Hybern, principe dei bastardi?”

Il potere di Nesta spaventa tutti. Questo è chiaro fin da subito.
Quando è stata fatta sprofondare dentro il calderone, Nesta ha lanciato una condanna a morte sul Re di Hybern, puntando il suo dito indice contro di lui. Condanna poi portata a termine alla fine del terzo libro della serie principale. La chiamano infatti strega gli altri Fae, e ne hanno timore.

Rapita assieme a sua sorella Elain dal Re di Hybern, Nesta è stata costretta a diventare un’immortale.
Il Calderone le ha strappato la sua mortalità, ma lei si è presa qualcosa di molto importante in cambio, qualcosa che l’ha resa un’arma di cui aver paura, qualcosa che ha scatenato la rabbia del Calderone stesso.
Da questo traspare la fortissima determinazione di Nesta, la sua ferocia e la sua forza.

“Fino a che aveva capito che chiunque lei amasse sarebbe stato utilizzato per ferirla, spezzarla, intrappolandola. Fino all’ultima battaglia, quando non era riuscita a impedire che migliaia di Illyrian soccombessero ed era invece riuscita a salvarne uno solo. Lui. Lo avrebbe fatto di nuovo, se fosse stata costretta. E quella consapevolezza... Non riusciva a sopportare quella verità.”

Quella forza, però, adesso Nesta l'ha persa.
Ha paura, una paura profonda e lacerante, paralizzante.
Teme che le persone che ama vengano usate contro di lei, perché non c’è cosa peggiore dell’amore usato come arma, odi mostrare al nemico una debolezza sulla quale far leva.
Nesta sa che ha qualcosa che molti vorrebbero, qualcosa per cui muovere guerra, qualcosa per cui uccidere.

“E così anche Nesta era diventata un lupo. Si era armata di denti e artigli invisibili e aveva imparato a colpire più in fretta, più in profondità e in modo più letale. Le era piaciuto. Ma quando era venuto il momento di mettere da parte il lupo, aveva scoperto che quello aveva divorato anche lei.”

Per Nesta è ormai impossibile cambiare, o almeno così crede.
E’ stata sempre pronta a difendersi e difendere sua sorella Elain con le unghie e con i denti, in qualsiasi circostanza. Il suo istinto di difendersi si è così radicato in lei che sembra impossibile ormai scinderlo dal suo essere. Non riesce più a mettere a tacere la belva feroce che è diventata. 
Ferire per non essere feriti.

“Non desiderava altro che qualcuno le tagliasse via quella maledettissima cosa dal petto. Che silenziasse finalmente quella voce che le sussurrava in continuazione l’elenco di tutte le cose tremende da lei compiute, ogni singolo pensiero orribile mai fatto, il nome di tutte le persone che aveva deluso. Era nata sbagliata. Era nata con gli artigli e con le zanne e non aveva mai imparato a resistere e non usarli, né a reprimere quella parte di lei che urlava al tradimento, che era in grado di amare e odiare in modo più violento e totale di quanto gli altri
potessero mai capire.”

Le parole sono sempre stata la sua arma preferita, affilate come lame di coltelli che scivolano in profondità sotto la pelle.
Per anni e anni ha imparato a ferire in quel modo subdolo, che ormai non riesce a farne a meno, le viene naturale come respirare. Eppure, vorrebbe non farlo.

“Non valgo nulla e non sono nulla” fu sul punto di dire. Non sapeva perché quelle parole ribollissero e le premessero contro le labbra affinché desse loro voce. “Odio tutto ciò che sono. Sono così... così stanca. Sono stanca di voler essere ovunque tranne che nella mia testa.”

Questo suo atteggiamento non riesce a non lasciarla disgustata da se stessa.
Ogni coltellata inferta con le sue parole affilate, ha ferito allo stesso modo Nesta, che inizia piano, piano a rendersi conto della persona che è diventata, considerandosi immeritevole di aiuto, di amore, di perdono.
Pensa di non valere niente, di non essere niente, solo una bestia inselvatichita e stanca, che morde e ringhia perché non le è rimasto nient’altro.
E la sua testa è il posto peggiore in cui stare. Lo stordimento dato dall’alcol la aiutava a combattere tutti i fantasmi del passato, quella paura che le attanaglia lo stomaco e le mozza il respiro.
Adesso non le rimane più neanche quella.

“Non sapeva come poter aggiustare tutte quelle cose rotte.
Come raddrizzare i suoi torti. Come smettere di essere in quel modo.
Non ricordava un tempo in cui non avesse provato rabbia”

Nonostante l'imposizione di vivere nella Casa e allenarsi con Casian la stiano aiutando, 
Nesta non riesce a riallacciare i rapporti con le sue sorelle.
Ad ogni incontro si lascia sfuggire qualcosa di spiacevole, qualcosa di mirato per ferirle, qualcosa della quale pentirsi poco dopo.
Eppure non riesce a fare a meno di parlare, di sentirsi sbagliata per il modo in cui riesce a far del male a chiunque le sta attorno, soprattutto a coloro che ama e che pensa prima o poi la lasceranno perdere.
Tuttavia, inizia un lento ma efficace percorso di guarigione, lavorando su stessa, circondata da persone nuove, da delle amiche e da Cassian ovviamente, che non l’ha mai lasciata da sola.

“Ti dirò piuttosto che supererai anche questo momento. Che affronterai ogni cosa e la supererai. Che queste lacrime fanno bene, Nesta. Che le lacrime vogliono dire che ci tieni. Ti dirò che non è troppo tardi, almeno non per tutto. Non so dirti come o quando, ma starai meglio. Quello che provi, quel senso di colpa e dolore e odio verso te stessa... supererai tutto. Ma solo se sei determinata a combattere. Solo se sei pronta ad affrontare quel dolore, ad abbracciarlo e ad attraversarlo per poi riemergere dall’altra parte. E magari anche allora sentirai ancora un po’ di male dentro, ma devi sapere che c’è un di là. Un lato migliore”

Nesta non sarebbe mai riuscita a raggiungere l’altro lato senza Cassian.
Nonostante abbia avuto forza, nonostante abbia lavorato su se stessa, aveva bisogno di qualcuno che non si arrendesse con lei, che fosse costantemente pronto a tenderle la mano, senza scoraggiarsi per tutte le volte che lei gli voltava le spalle.
Ognuno di noi ne ha bisogno, di qualcuno che non perda mai la speranza anche quando noi ormai l'abbiamo persa, pensando di non valere neanche più lo sforzo di tendere una mano.

“Non si era mai resa conto che esistesse una simile bellezza al mondo. Che fosse possibile provare così tanta meraviglia da avvertire dolore, come se il corpo non ce la facesse a contenere ogni cosa. E così, senza sapere perché, le venne da piangere, le lacrime presero a scorrerle sul viso. Il mondo era meraviglioso e lei era felicissima di farne parte. Di essere viva, di essere lì e di assistere a quello spettacolo. Allungò una mano oltre la ringhiera, per afferrare una stella che passava vicino, le dita si ricoprirono di una polvere verde e azzurra splendente. Scoppiò in una risata, un suono di pura gioia, e pianse ancora di più perché quella gioia era un miracolo.”

Alla fine Nesta ce la fa.
Riesce a passare dall’altra parte, grazie a Cassian, grazie a tutte le persone che non si sono arrese con lei, grazie ad Emerie e Gwyn, ma soprattutto grazie a se stessa.
Perché il viaggio di Nesta ci insegna che è impossibile riuscire a farcela se non si è disposti a perdonare se stessi, a cercare di essere meritevoli, ogni singolo giorno, delle persone che ci amano e ci circondano.
Tuttavia, non siamo ancora giunti a una conclusione.
Nesta ha solo iniziato la sua nuova vita.
Dovrà lavorare su se stessa decenni forse, affrontando giornate buone e giornate meno buone.
Però ce l'ha fatta, è uscita dalle ombre, cammina sotto la luce e a testa alta, al fianco delle persone che ama.

Spero che leggere di Nesta e del suo viaggio, vi abbia fatto innamorare di lei come lo sono io.
Tuttavia leggere l’intero libro è esperienza molto diversa ed io spero di averle reso giusto con questa presentazione.

Il viaggio di Nesta, il suo cambiamento, le sue gioie e i suoi dolori mi hanno davvero emozionata. Le ho sentite molto reali, vicine.
Chi non è stato un po' Nesta, nel corso della sua vita?

E a proposito di questo, proprio come è scritto nelle prime pagine del libro voglio dedicarvi queste parole della Maas:

A ogni Nesta là fuori,
scalate la montagna.




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