RECENSIONE: Drepanum. La falce insanguinata - Alessia Piemonte
TITOLO: Drepanum. La falce insanguinata
AUTRICE: Alessia Piemonte
TRAMA: Trapani, la città dei due mari, la città delle panelle, delle busiate al pesto... la città della Mano Nera. A Mano Niura, così il commissario Alberto Baldarotta ha chiamato lo spietato killer che da anni imperversa in città, mietendo vittime. L'omicidio della giovane Letizia Gandolfo si intreccia con la scomparsa del cronista Cesare Bonanno, e le indagini portano dritto alla Mano Nera. Sarà solo l'inizio di un incubo che stringerà gli investigatori nella spirale mortale del crudele assassino. Ogni tessera del puzzle chiede, però, un tributo di sangue; le prede cadono in trappola, una dopo l'altra. Il Commissario e la sua squadra scaveranno nella malavita di Trapani, fra i dedali sordidi e nefandi di una città che respira il mare mentre è ferita senza tregua dalla bestiale malvagità dell'uomo. Baldarotta, investigatore tenace e testardo, padre affettuoso e amico sincero, non si arrenderà fino a quando non sarà certo che A Mano Niura non potrà più nuocere.
RECENSIONE
Buongiorno a tutti!
Finalmente ci siamo, oggi vi porterò la mia recensione di Drepanum di Alessia Piemonte.
Probabilmente, se avete letto il mio articolo sui cinque motivi per leggere Drepanum, avrete capito cosa ho apprezzato il romanzo.
Sicuramente suonerò un po' ripetitiva, ma diciamo che i motivi per cui vi consiglio questo libro sono le cose che ho apprezzato e delle quali non posso non parlarvi all'interno di questa recensione.
Come già sapete si tratta di un genere che io leggo davvero con enorme difficoltà: un thriller.
Nonostante questa mia avversione per i gialli ho voluto leggere questo romanzo perché sono sicura che un buon libro sia in grado di catturare anche un lettore che non propende per gli argomenti che tratta e non mi sbagliavo affatto.
Che amiate o meno i thriller, Drepanum è scritto innegabilmente bene e ha una storia capace di tenere il lettore incollato alle pagine.
Scritto bene cosa significa?
Significa che lo stile dell'autrice mi è piaciuto, fluido e scorrevole, mai pesante.
Ho faticato a masticare le parole in dialetto e ho storto un po' il naso all'inizio, ma è una cosa sulla quale poi si passa con facilità.
Il suo modo di scrivere mi ha permesso di voltare pagina dopo pagina con enorme facilità.
Ho amato i personaggi, perché si tratta di personaggi scritti davvero bene e caratterizzati in modo preciso senza che risultino troppo complicati o fuori dall'ordinario.
Ho apprezzato le loro piccole imperfezioni, il fatto che non fossero i classici stereotipi messi lì per attrarre pubblico.
Anche la scelta della città in cui ambientare la storia, Trapani, è stata di forte impatto ai fini della lettura.
Personalmente amo le descrizioni dei luoghi, sopratutto quando queste riescono a farti sentire sulla pelle un posto.
In Drepanum ho proprio sentito il legame tra Alessia e la città della quale parla.
Arrivata alle ultime pagine del libro e leggendo i ringraziamenti, scopriamo il motivo per cui Trapani ci appare così vivida: i legame che abbiamo percepito tra la scrittrice e la città è un legame reale, che trascende il romanzo e la storia in sé.
Potrei dire che è una lettera d'amore a Trapani.
In conclusione non posso che consigliare questo romanzo a tutti gli amanti del genere e a chi, come me, non lo apprezza particolarmente.
Sono sicura che Drepanum vi stupirà.
Di nuovo ringrazio la Dark Abyss per avermi dato l'opportunità di leggere il romanzo.
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