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L'erede rapito - Holly Black

REVIEW PARTY: L'erede rapito - Holly Black


TITOLO: L'erede rapito 

AUTRICE: Holly Black 

TRAMASono ormai trascorsi otto anni dalla Battaglia del Serpente. Nel gelido Nord, la spietata Lady Nore ha reclamato per sé la Cittadella dell’Ago di Ghiaccio. Suren, regina bambina della Corte dei Denti e unica creatura ad avere potere su di lei, sua madre, è fuggita nel mondo umano, dove vive come una selvaggia nei boschi, in completa solitudine e perseguitata dal ricordo dei supplizi subiti per mano dei suoi genitori. Si crede dimenticata da tutti fino a quando non si accorge che la hag della tempesta, Bogdana, è sulle sue tracce. Ad aiutarla è nientemeno che il principe Oak, erede di Elfhame, al quale un tempo Suren era stata promessa in sposa. Di lui, ora diciassettenne, affascinante e bello, dicono che sia viziato e ribelle. Troppo scapestrato per sedere sul trono. E soprattutto un abile manipolatore. Il ragazzo sta compiendo una missione che lo condurrà al Nord per la quale ha bisogno dell’aiuto di Suren. Ma se la ragazza accetterà, sa che non solo dovrà proteggere il suo cuore dal ragazzo che conosceva un tempo e di cui ora non può più fidarsi, ma dovrà affrontare nuovamente gli orrori che pensava di essersi lasciata alle spalle.


Con questo romanzo, primo di una dilogia, Holly Black ci riaccompagna nel mondo magico e opulento di Elfhame, tra intrighi, tradimenti e desideri che possono diventare anche molto pericolosi.



RECENSIONE


Eccoci qui con la mia opinione su L'erede rapito di Holly Black. 

Si tratta di un'uscita Mondadori che aspettavo trepidante.

Sapete che sono una fan di vecchia data (dai tempi di Fate delle Tenebre) e che, quindi, non mi sarei astenuta dalla lettura di questo nuovo capitolo.

Essendo la Black una delle mie autrici preferite, e una di coloro che mi hanno formata maggiormente dal punto di vista della scrittura, ho atteso questo nuovo libro come il Natale - forse di più, non essendo un'amante del tipo barbuto in rosso.

Devo ammettere che l'inizio mi ha entusiasmata da morire.

Ho fagocitato il 15% del libro in pochissimo tempo. Appena chiudevo il kindle maledicevo i miei impegni perché avrei voluto leggere fino a finirlo.

È stato bello muoversi nello spaventoso mondo delle fate e vedere quali atrocità possono riservate agli umani.

Perché le fate della Black sono spietate, mica come i Fae della Maas.

Ma... C'è un grandissimo "ma" che purtroppo non mi ha fatto apprezzare appieno la storia.

Procedendo mi sono accorta della lentezza del ritmo e che, l'impennata che aspettavo, non sarebbe arrivata. Si è infatti dimostrata una storia piatta nonostante il viaggio dei protagonisti e le varie vicende.

Un pallino negativo è che ho trovato Wren poco interessante.  I personaggi che vediamo non hanno una trasformazione né tantomeno dei segreti degni di questo nome che tengono celati. Questo mi ha smorzato l'entusiasmo perché non c'era niente che volevo scoprire, niente che volevo vedere.

Anche i sentimenti Wren e Oak l'una verso l'altro si sono rivelati molto acerbi e le dinamiche tra poco molto statiche.

Il mio malcontento è stato alimentato anche dal fatto che il libro intero non è particolarmente ricco di colpi di scena. Quei pochi che ci sono me li aspettavo dall'inizio. Quindi poca voglia di scoprire il viaggio dei protagonisti.

Il 95% del libro mi ha annoiata rivelandosi di interesse solo su quel 5% finale (compreso di una scena extra e dei ringraziamenti).

I personaggi mi sono sembrati piattissimi.

Wren stessa è stata molto gelida nonostante la narrazione in prima persona - che dovrebbe essere super immersiva. Invece è stata una narrazione che ho trovato didascalica e con frasi troppo brevi, con pensieri così freddi che provavo davvero poca empatia verso la ragazza.

Il suo dolore non mi raggiungeva così come le emozioni di tutti gli altri personaggi.

Spesso i dialoghi sembravano insensati, uno strano botta e risposta che non ho ben capito se sia colpa della traduzione o meno.

Il senso di pericolo che l'autrice cercava di costruire attorno a Oak non l'ho mai percepito. Né la sua immensa solitudine che Wren pare notare ma che non raggiunge il lettore.

Belle le premesse ma veramente scarsa la resa.

Una storia dal grande potenziale sfruttato molto male.

Probabilmente l'autrice dovrebbe distaccarsi dai personaggi de Il principe crudele e inventarsi qualche altra storia. Sempre nel mondo delle fate, certo, ma questo libro ha proprio segnato un punto di rottura per la mia completa e totale devozione alla Black.


Se anche voi, come me, siete fan della Black vi consiglio di leggere questo libro.

Tuttavia con le giuste aspettative.





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