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Hunger Games: Ballata dell'usignolo e del serpente - Suzanne Collins

 “Are you, are you

Coming to the tree

Where dead man called out

For his love to flee

Strange things did happen here

No stranger would it be

If we met at midnight

In the hanging tree”

RECENSIONE: Hunger Games: Ballata dell'usignolo e del serpente - Suzanne Collins

3,5 stelle su 5


Non sentivo il bisogno di questo libro e c'è stato un momento in cui ho pensato che non sarei mai riuscita a finirlo.

A salvarmi è stato il traguardo del 34% di lettura, superato quello e iniziati gli Hunger Games non sono più riuscita a fermarmi, anche se verso la fine ho di nuovo sentito un calo di interesse. Si capiva come sarebbero andate a finire le cose, per questo l'ho trovato un po' scontato e a tratti confuso. Confuso perché accadono tante cose tutte insieme, mi sembra di essere stata sballottata da una parte all'altra della storia, il tutto nell'arco di pochissimi giorni.

Ovviamente Capitol City non è come me l'aspettavo. Se l'intento della Collins era mostrarci una città indebolita, impreparata a livello organizzativo, c'è riuscita. La definirei trascurata e fallibile - grazie Coriolanus Snow per rendere Capitol City great again.

Una cosa che ho apprezzato è l'evoluzione del protagonista, in alcuni momenti ho intravisto il Presidente Snow e poi di nuovo Corio e così via. In alcuni punto l'ho trovato arrendevole, pronto a giustificare le sue azioni con scuse mediocri, finché non ho capito che lui a quello che si diceva ci credeva davvero. Si capisce, specie sul finale, il tipo di persona che diventerà, l'uomo a capo di Panem al quale siamo tutti abituati.

Alla fine lo stile è diverso da quello di Hunger Games, essendo un racconto in terza persona e narrando le vicende di uno dei "cattivi" della saga principale. Ho trovato carini i riferimenti alle ghiandaie imitatrici e alla pianta katniss, ma non basta per farmi apprezzare appieno questo sequel.

Se non fosse un libro collegato alla saga di Hunger Games, sarebbe stato totalmente dimenticabile per me.





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