“Prima Regola del Mago: la gente è stupida. La gente è stupida: fornite una motivazione appropriata e quasi tutti crederanno a quasi tutto ciò che direte”
REVIEW PARTY: La prima regola del mago - Terry Goodkind
⭐ 4 stelle su 5
TITOLO: Darken Rahl - La prima regola del mago
AUTORE: Terry Goodkind
CASA EDITRICE: Mondadori
TRAMA: Le Terre d'Occidente sono in pericolo: i confini magici, eretti da un grande arcimago a difesa della civiltà contro i poteri del male, stanno crollando. Esseri mostruosi provenienti dagli altri Regni compaiono all'improvviso nella foreste, e assieme a loro giunge anche Kahlan Amnell, una fanciulla dotata di misteriosi poteri e inseguita da quattro agguerriti assassini. Richard Cypher, giovane guida che ha da poco perso il padre, interviene coraggiosamente in aiuto della ragazza e con lei si mette alla ricerca del mago che aveva un tempo creato la barriera magica: è lui l'unico baluardo rimasto a contrastare il malvagio potere di Darken Rahl e i suoi propositi di conquista.
RECENSIONE
Buongiorno readers, vi presento un fantasy senza tempo: La Spada della Verità di Terry Goodkind.
La prima regola del mago è l'inizio della saga, un inizio fresco che appare nuovo nonostante la semplicità iniziale della storia, che nel corso dei capitoli va ad arricchirsi e infittirsi.
Non posso dire che si fa più “complicata” perché per me “complicato” è sinonimo di “poco chiaro” o “ingarbugliato”, e qui non troviamo niente del genere. Ogni cosa si incastra alla perfezione.
Questa per me è stata una rilettura, la prima la feci molti anni fa – spinta dall’onda della serie tv, che purtroppo non ho apprezzato affatto –, per questo alcune cose le ricordavo con precisione altre un po' meno.
Rispetto al mio primo approccio, che un pochino aveva suscitato in me noia e scarso coinvolgimento, questa volta non ho riscontrato la stessa fatica nella lettura.
Ogni pagina è scorsa via con facilità e leggerezza, quasi fosse diventato un altro libro, leggero come una piuma anziché pesante come un masso.
Lo stile dell'autore lascia spazio alle descrizioni e all'introspezione dei personaggi, senza eccedere e risultare noioso. Terry Goodkind sa dosare perfettamente le parole, regalandoci così dei capitoli piacevolissimi, che finisci ancor prima di rendertene conto.
Una cosa che ho apprezzato molto è stata l'introduzione di quelli che diventeranno i protagonisti della saga, fin dalle prime pagine, condite con un buon mix tra informazioni essenziali per poter entrare nell’ambientazione e azioni capaci di tenerci incollati sin da subito alle pagine.
Mi è piaciuto che tra i due non sia scattato il banale colpo di fulmine, ma al contrario ho un po’ storto il naso per come Richard si prende subito a cuore Kahlan, e come lei pare fidarsi ciecamente di lui.
Richard è un personaggio fondamentalmente buono, ma questo suo enorme slancio nei confronti di una sconosciuta l’ho trovato un po’ troppo campato in aria, anche se ho apprezzato moltissimo la loro amicizia e come è andata a svilupparsi.
Avrei solo aspettato un po’ e condito con qualche dubbio in più il loro incontro.
Riconosco che per coloro che non digeriscono troppo i fantasy, il fatto che Richard sia il “prescelto” inconsapevole, possa risultare stucchevole.
Tuttavia è classico del genere che la maggior parte dei protagonisti di opere simili, si trovino contro il loro volere a dover combattere forze oscure, stravolgendo la loro vita per un incontro inaspettato – o per volere del destino.
Nonostante questa parvenza di casualità e predestinazione iniziale, in Richard c’è molto di più del caso e lo si scopre solo andando avanti.
In conclusione trovo che la storia sia ben costruita, perché nonostante gli elementi classici di un fantasy, la si potrebbe considerare un’ottima storia togliendo anche gli elementi fantastici e la componente magica.
L’intera struttura narrativa e anche il worldbuilding si reggerebbero in piedi in qualsiasi contesto li si mettessero, e questo applicato ad una storia per me significa aver gettato forti e solide fondamenta, inattaccabili sotto ogni punto di vista.
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