COLLABORAZIONE: Solo i Picchi Verdi ridono - Federica Calafiore
TITOLO: Solo i Picchi Verdi ridono
AUTRICE: Federica Calafiore
PREMESSE
Prima di iniziare a parlarvi del libro, vorrei chiarire che questa recensione è stata fatta su una bozza di quello che poi, spero, diventerà un libro a tutti gli effetti.
Il romanzo infatti è stato pubblicato tramite un progetto di crowdfunding per mezzo della casa editrice Bookabook, qui di seguito vi parlerò brevemente del loro modo di lavorare, perché lo trovo molto interessante. Rappresenta infatti una grandissima opportunità per gli autori emergenti.
BOOKABOOK
Una casa editrice che nasce nel 2014 con l'intento di coinvolgere a trecentosessanta gradi il lettore nella vita di un libro - dalla sua nascita, attraverso il percorso di editing fino alla pubblicazione.
In parole povere un aspirante scrittore propone a Bookabook il proprio manoscritto, se questo riesce a superare gli standard qualitativi della casa editrice, inizia il progetto di crowdfunding.
Da questo momento in poi ci sono vari obbiettivi da raggiungere entro un tempo limite.
Le prime sessanta copie vendute (prenotate) garantiscono al lettore la copia del libro preordinato. Se non si raggiunge questo step i diritti del libro tornano all'autore ed il lettore viene rimborsato della cifra spesa.
La prima versione che abbiamo del libro, quindi, è la versione grezza, non ancora editata.
Per entrare nel processo di editing bisogna riuscire a vendere le prime duecento copie, cosa che consentirà poi al manoscritto di essere pubblicato e distribuito sul mercato attraverso Messaggerie Libri
Gli obbiettivi non si fermano però qui. Per i libri che hanno attirato molti lettori, gli obbiettivi arrivano fino alle 350 copie vendute.
Non si può certo dire che non sia un modo di trattare il mondo dell'editoria in modo trasparente e coinvolgente.
Personalmente penso che sia proprio in campagna di crowdfunding che un manoscritto ha bisogno di più pubblicità possibile.
Certe volte non è facile per gli autori emergenti spiccare il volo, ci sono un sacco di perplessità da parte dei lettori, anche per opere che meritano davvero di essere pubblicate e distribuite - come questa che ho avuto la fortuna di leggere io. Per questo motivo sono stata molto felice di collaborare con Bookabook e Federica Calafiore, l'autrice di Solo i Picchi Verdi ridono.
IL LIBRO
“C’è stato un tempo oscuro, di cui solo gli adulti hanno memoria, che ha preceduto l’epoca di pace che viviamo adesso. Un tempo spaventoso di disordini e rivolte, in cui la religione confondeva gli animi e l’arte stordiva le menti. Questo tempo disastrato è molto lontano da quello che siamo diventati grazie al nostro Signore Immenso Imperatore Amyas Brayden Damien Eskil Filip. Egli ha ripristinato la naturalezza del silenzio, non più interrotto da chiassosi richiami e da oziosi vizi.”
Un mondo nero, in cui è proibita la risata, bandite le religioni e ogni forma d’arte. Vietati i colori ed i canti. Castighi in pubblica piazza, orrendi spettacoli a cui i sudditi del Signore Immenso Imperatore sono costretti ad assistere. Il regno è in festa per l’unica occasione in cui è concesso: il compleanno dell’Imperatore, che ricade nel giorno più breve e buio dell’anno. Per il suo quarantesimo compleanno, Eskil Filip ha in mente qualcosa di speciale, ma non è il solo.
FEDRICA CALAFIORE: CHI E' L'AUTRICE?
Mi chiamo Federica e il mio nome non mi è mai piaciuto, ma me lo tengo stretto. Ho ventitré anni, un paio di lauree, un numero discreto di amici, qualche insuccesso. Scrivo perché sento l'obbligo di raccontare le storie che ho dentro la testa. A due anni e mezzo, mia madre disse che non aveva più storie da raccontarmi, “comincia tu,” disse. E io cominciai, goffamente. Poi, intorno agli undici, iniziai a incidere su carta quei piccoli mondi. Oggi non scrivo più su carta, perché la mia mano non è veloce come la linea dei miei pensieri. Al pc è tutto più celere. I complimenti intellettuali mi fanno arrossire, tutti gli altri no. Sono un'educatrice professionale, mi piace aiutare gli altri. Il mio vorrei: aiutare gli altri tramite le mie storie.
PERCHE' HA SCRITTO QUESTO LIBRO?
"Io sogno moltissimo e al mattino ricordo ogni cosa.
La primissima scena è il riadattamento di un sogno che ho fatto. L’ho scritto così per come l’ho sognato; ma le cose cambiano, si evolvono. Diventano quello che sono, pagina dopo pagina. Solo i Picchi Verdi ridono si è scritto da solo. Avevo anche preso degli appunti, seguito lo schema di Propp, tracciato una linea di guida. Poi, però, sono stati i personaggi a dirmi cosa fare. È difficile da spiegare. Posso solo invitarvi a leggere."
RECENSIONE
Eccoci arrivati finalmente alla recensione vera e propria.
Si tratta di un romanzo dallo stampo distopico - come avrete capito dalla trama - e ci viene mostrato un mondo in cui ogni cosa bella e buona è stata bandita: dai colori alle risate. L’arte e la fede non esistono più, chiunque le pratichi viene considerato un traditore e giustiziato.
Ho amato alcuni parallelismi con il vivere contemporaneo, in particolar modo questo: così come al mondo d’oggi riceviamo timbri sulla tessera elettorale ogni volta che andiamo a votare, in questo mondo si ricevono timbri per aver assistito a proclamazioni ed esecuzioni, ed ogni quindici timbri si riceve un dono.
Un dono, in un mondo molto povero, dove si patisce la fame e il freddo, è molto importante e per questo viene spettacolarizzata e incentivata la partecipazione attiva della comunità alla violenza, alle punizioni, alimentando così la paura e mantenendo il popolo sottomesso dal terrore.
Queste punizioni inferte, non sono solo di stampo individuale.
Molto spesso i villaggi vengono isolati alla città, fonte di materie prime indispensabili per i villaggi. Quando si incorre nell’isolamento, tutto il villaggio viene messo in ginocchio, poiché ogni scambio con la città viene annullato fino alla fine dell’isolamento.
Non esiste nessuna forma di cameratismo, perché come spesso accade nei regimi di stampo totalitario sono i tuoi vicini a denunciarti, sono loro che devi guardare con sospetto, stando attento a non indispettire nessuno, perché basta un sussurro per un’esecuzione o una punizione esemplare.
Datemi una lettera e vi farò ghigliottinare l'autore, diceva Robespierre.
Le atrocità del regime fanno rabbrividire, tanto sono crudeli e orribili. La cosa che sconvolge di più è che appaiono reali. Sono cose delle quali l’essere umano sarebbe perfettamente capace. Seppure non si cada in descrizioni puramente macabre, ogni parola che ci viene svelata gradualmente, ogni punizione inferta per disobbedienza o tradimento, rende perfettamente l’idea di orrore.
La cosa che più mi è piaciuta è che ci venga svelato passo dopo passo, questo nuovo mondo. Questo strano e orribile nuovo mondo.
Ogni pagina è piena di informazioni e di storia. Leggere del mondo prima del golpe di Eskil Filip l’ho trovato molto interessante, perché molto spesso si finisce per parlare del “dopo” lasciando perdere totalmente il “prima” - un prima recente, di una generazione circa, infatti i genitori e i ragazzi più grandi ricordano com’era la vita, una volta.
Da un punto di vista stilistico ho trovato le scene molto ben descritte, i dialoghi tra i personaggi esaustivi e adeguati.
La caratterizzazione dei personaggi stessi è chiara, ed il romanzo non segue le vicende di uno solo di loro, ma assume uno stampo corale, permettendoci così uno sguardo molto ampio al mondo, visto attraverso occhi diversi e giudicato tenendo conti di più punti di vista.
L’unica nota che ho considerato dolente è Hartwig: l’ho trovato un personaggio un po’ piatto, inizialmente senza carattere, difficile da inquadrare a differenza di Norbert, Antje e Gjorgij.
I primi due sono tra i miei personaggi preferiti, l’uno che rappresenta la ribellione e l’altra che invece rappresenta tutto ciò in cui questo mondo può trasformarti.
CONSIDERAZIONI FINALI
Concludo dicendo che per me questo libro varrà 5 stelle.
Mi riferisco al futuro perché non posso dare una valutazione reale a questo romanzo, comparandolo con quelli che ho letto fino ad ora, editati e pronti per la vendita. Non sarebbe giusto, non perché avrebbe un punteggio basso (tutt’altro) ma perché non si possono paragonare bozze e romanzi
Come avrete letto qui sopra, quella che ho letto io è infatti una bozza, ogni parola uscita direttamente dalla penna della scrittrice e quindi ancora in attesa di editing.
Non sarebbe quindi corretto esprimermi su refusi o altre cose di carattere generale - sebbene ne abbia incontrati davvero pochi.
Posso solo dirvi che questo libro vale la pena di entrare nella fase di editing, che è meritevole del tempo impiegato per leggerlo, che vi appassionerà, che vi porterà in un mondo orribile, in un futuro prossimo dove si dovrà combattere anche solo per un sorriso, dove le persone vengono condannate a morte per un colore.
E’ un libro ricco di emozioni, di ribellione, che spinge a riflettere su ciò che di più normale e scontato pensiamo di avere e che potrebbe esserci strappato via.
Chi tra noi sarebbe disposto a morire per una risata?
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