A inizio mese vi ho parlato di Diary of the witch di Emanuela A. Imineo e vi avevo accennato ad una tappa nella quale vi avrei parlato di amuleti e talismani - uno dei capitoli che più mi hanno attratta durante la lettura del manuale - e oggi approfondirò con voi l'argomento.
Inizialmente pensavo che amuleti e talismani fossero la stessa cosa: un modo diverso per chiamare il medesimo oggetto.
Invece mi sbagliavo!
Sia amuleti che talismani possono essere ricavati da qualsiasi oggetto e la scelta di uno rispetto all'altro è del tutto personale, ma la differenza è innegabile: un amuleto è in sostanza un portafortuna, il cui potere è insito nell'oggetto in sé; il talismano è invece diverso: il suo potere si attiva attraverso un rituale di consacrazione ad una divinità specifica.
Questo lo rende un oggetto carico di energia magica e quindi molto più potente rispetto ad un amuleto.
Amuleti e talismani non sono oggetti nettamente separati tra di loro: infatti, qualsiasi amuleto può diventare un talismano attraverso il rituale di consacrazione.
Ovviamente il simbolismo alla base è fondamentale.
Durante la lettura ci vengono fatti alcuni esempi di amuleti che favoriscono la ricerca e dell'amore e del compagno ideale: anelli, bracciali di rame, conchiglie, il simbolo di un'antilope, una rosa e una farfalla.
Altri ancora per favorire la fortuna, prosperità, ricchezza, protezione e rinsaldare i forti legami di amicizia e fedeltà: il dio Anubi, il Buddha, il cane e infine la coccinella.
E' interessante sapere che non solo una cultura specifica si affida ad amuleti e talismani nel vivere quotidiano.
Né un continente, come possono essere Europa ed Asia, ma ci sono tracce nelle culture di tutto il mondo dell'utilizzo di oggetti in grado di scacciare l'energia negativa e portare equilibrio e prosperità nella vita di coloro che ne fanno uso.
Personalmente ho sempre creduto nella forza degli oggetti, nell'energia negativa e in quella positiva. Il mondo intero è fatto di energia e come ogni cosa anche essa vuole un suo equilibrio.
Non essendo praticante non ho mai pensato di fare un rituale di consacrazione ad una divinità, ma ho spesso indossato oggetti con motivazioni precise, prendendoli come dei veri e propri portafortuna, caricati dall'energia dei ricordi e dal loro simbolismo.
Chiunque potrebbe guardare ad amuleto e pensare che sia sostituibile, un oggetto materiale che ha un valore dato dal materiale con il quale è fatto, oppure che non vale proprio niente, ma più che all'oggetto in sé io ho sempre guardato al suo significato.
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