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Il sangue della veggente - Lisa Bilotti / Sogni di Sangue e Sogni Neri

 “Era come se gli spiriti con cui parlava la trascinassero troppo addentro al loro mondo e lei faticasse a tornare in quello dei vivi.”


BLOGTOUR: Realtà onirica: Sogni di Sangue e Sogni Neri


Buongiorno Midnighters!

Oggi vi porto questa nuova tappa del blogtour dedicato a Il Sangue della Veggente di Lisa Bilotti -  edito Dark Abyss Edizioni -, la cui recensione è uscita lunedì scorso, il 17 gennaio, il giorno della festa di Odino.


Affronterò l'argomento legato alla Realtà Onirica, in particolar modo vi parlerà dei Sogni di Sangue e dei Sogni Neri.

Siete curiosi di scoprire di cosa si tratta?

Qui sotto trovate la mia analisi e l'approfondimento legato a Huna e alle sue caratteristiche e abilità.


E' Huna la loro intermediaria su questa terra. Dovresti parlarle con lei.


Qui vi presento Huna, la Veggente di cui leggiamo nel titolo del libro e che vediamo sulla copertina.

Huna è cieca, non può vedere nel modo in cui vedono tutti gli altri membri del popolo ma non per questo la vista le è negata nella sua totalità.


Gli occhi non le servivano. Aveva un altro tipo di Vista, era unica: vedeva al di là di quello che c'era.


Huna vede in modo diverso, la sua Vista le permette di essere un ponte tra gli umani e le divinità.

Accoglie infatti i messaggi degli Dei, i segnali del futuro, le indicazioni su dove stanziare con la tribù, così da occupare un luogo propizio sia per la caccia che per il raccolto.

Se il Re che porta il Marchio degli Dei è la guida del popolo, Huna è i suoi occhi.

Gli Dei, infatti, non comunicano con tutti, hanno solo lei come tramite.

I Rathi e Nyasthi parlano al popolo attraverso la veggente, che sa interpretare i loro messaggi e quindi il loro volere. Forte è la connessione che Huna ha con loro e grande è la sua fede, a differenza della tendenza da miscredente di Mord, il Re, che è stato scelto dagli Dei e che ricopre un ruolo importantissimo all'interno del clan.

Huna si sentiva appartenere più al mondo degli spiriti che a quello degli uomini.


Tale è la connessione di  Huna con il mondo degli spiriti che ormai si sente di appartenere più a quel mondo velato, invisibile ai più, connesso agli Dei, che a quello degli umani.

Huna stessa viene vista dal popolo come qualcosa di diverso da loro, presente ma non veramente lì con loro.

E' la Veggente e questo la rende quanto più vicino agli Dei possa esserci, ma la rende anche nettamente distinta da qualsiasi altro membro della tribù.


Sogni di Sangue. Era stato qualcuno in seno alla tribù, ad aver loro attribuito quel nome. Huna si era sempre rifiutata di utilizzarlo, ma doveva ammettere  che sembrava una definizione appropriata.


Notti difficili sono quelle di Huna. I Sogni di Sangue disturbano molto spesso il suo sonno.

Sia i Sogni di Sangue che i Sogni Neri le permettono di comprendere il futuro, di scrutare tra le pieghe del tempo, ma differiscono gli uni degli altri sotto un aspetto fondamentale.


Sogni di Sangue erano indifferentemente una serie di immagini che lei riusciva a vedere come qualsiasi altro essere umano oppure una serie di impressioni, come in quell'ultimo caso.


La Realtà Onirica è una realtà in cui la Veggente precipita durante il sonno. La percorre nonostante le sue insidie, nonostante la paura e le difficoltà. La Realtà Onirica è una strada che anticipa il futuro.

Attraverso i Sogni di Sangue Huna vede.

Non è nata cieca, infatti. Sa benissimo quali forme ha il mondo attorno a lei e durante il sonno riesce a vedere nitidamente, come se la sua vista non fosse mai andata perduta.

E' in grado di osservare e comprendere... ma quando i Sogni di Sangue si trasformano in Sogni Neri, tutto cambia.


Erano proprio i Sogni Neri quelli di cui Huna aveva più paura. Era pur sempre un essere umano e gli esseri umani avevano paura soprattutto di ciò che non riuscivano a vedere o a capire.


Ammantati da una paura primordiale, i Sogni Neri sono per lo più incomprensibili.

Huna è cieca, avvolta dall'oscurità, può percepire quello che si muove attorno a lei con tutti i sensi eccetto la vista.

Radicata dentro di noi, la paura dell'ignoto e del buio è una paura profonda, che tutti abbiamo provato almeno una volta nella vita.

I Sogni Neri sono l'essenza stessa della paura e nemmeno Huna ne è immune.









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