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Dark Rise - C. S. Pacat

REVIEW PARTY:  Dark Rise - C. S. Pacat


TITOLODark Rise

AUTRICE: C. S. Pacat

TRAMALondra, 1821. Il mondo antico è scomparso insieme alla sua magia. Gli eroi sono morti, i castelli giacciono in rovina, e l’epica battaglia tra la Luce e l’Oscurità è caduta nell’oblio. Solo l’Ordine dei Custodi ne tramanda la memoria e vigila, secolo dopo secolo, per preservare l’umanità dal ritorno del Re Nero.

Will, un ragazzo in fuga dagli uomini che gli hanno ucciso la madre, viene rintracciato da un vecchio servitore che, prima di morire, lo indirizza dai Custodi. È così che Will si trova catapultato in un mondo di leggende e magia, e scopre di avere un ruolo fondamentale nella lotta contro le Tenebre sempre più vicine.

In una Londra minacciata dal ritorno del Re Nero, gli eroi e gli antieroi di una guerra a lungo dimenticata iniziano a pianificare le proprie strategie. E mentre i giovani discendenti delle due parti assumono i ruoli a cui sono destinati, si risvegliano antichi conflitti, vecchi amori e si forgiano nuove alleanze. In questo scenario, Will si schiererà al fianco degli ultimi eroi della Luce per impedire che ciò che ha distrutto il loro mondo torni per annientare anche il suo.


RECENSIONE


Buongiorno a tutti!

Oggi parliamo di Dark Rise della Pacat, un'autrice che avevo conosciuto per la saga de Il principe prigioniero, che ho adorato.

Capirete quindi che ho accolto l'uscita di questo volume con grande entusiasmo, convinta di avere tra le mani un prodotto come quello precedentemente letto.

Ma... mi sbagliavo!

L'errore più grande è leggere Dark Rise pensando di ritrovare le vibes che suscitavano in noi Laurent e Damen.

Vere è ormai all'orizzonte e non ha senso cercarla in un prodotto completamente diverso.

La Pacat si è assunta un grandissimo rischio con questa storia, proprio perché non è la storia che si aspettavamo da lei.

Con il cuore stretto in mano vi confesso che mi mancano gli intrighi del palazzo di Vere, mi manca Laurent con la sua boccaccia arrogante e mi manca anche Damen.

Dark Rise è come se appartenesse a un altro mondo, a un'altra mente.

La storia ci ha messo un po' a conquistarmi, sono dovuta arrivare oltre la metà per non costringermi a leggere.

Forse perché non sono stata particolarmente conquistata dai protagonisti - ma piuttosto dall'antagonista che vediamo in una manciata di scene - o forse perché la storia, per quanto bella, non mi ha trasmesso niente di nuovo.

Infatti ho ritrovato delle dinamiche abusate dai vari fantasy. 

Per certi aspetti mi ha ricordato un po' Shadowhunters e anche Dragon Age - non in senso positivo.

Il rito dei Custodi della Pacat è identico a quello dei Custodi Grigi del videogioco: bere da una coppa per acquisire poteri superiori e, in cambio, accettare che la propria vita ha un limite e trasformarsi, alla fine, in un'aberrazione.

Proprio come in Dragon Age c'è il rischio di morire quando si beve dalla coppa, solo i più forti riescono a sopravvivere al rito.

Quest'analogia mi ha fatto un pochino storcere il naso.

Magari anche la Pacat è una fan della serie di Dragon Age e ha voluto regalarci un tributo? 

Non lo so ma non mi è piaciuto per niente.

Mi sono bruciata tantissimi colpi di scena che, a mio parere, erano abbastanza scontati quando si masticano le dinamiche classiche di un fantasy.

Probabilmente sono io ad aver avuto un problema con questa storia, la sua lentezza e anche la sua pesantezza.

Devo però dire che lo stile della Pacat è sublime.

Ha una mano magica e riesce a creare delle metafore a dir poco pazzesche. Ho amato lo stile di decadenza della storia che narra e le vibes nostalgiche di un mondo ormai andato in frantumi.

Con enorme dispiacere non ho legato particolarmente con i personaggi.

L'unico che mi ha convinta ad andare avanti con la lettura è stato James, ma è comparso veramente per una manciata di scene. Spero, nel prossimo libro, di poterlo scoprire un pochino di più.

Justice si è preso un pezzo del mio cuore e ho trovato incredibilmente belli i capitoli di Violet.

Anche Cyprian è un personaggio che mi è piaciuto moltissimo. Appena incontrato non lo sopportavo ma, nel corso della storia, non ho potuto fare a meno di innamorarmi di lui.

Però eccoci alla nota dolente... Will.

Detestato dal primo momento in cui ho letto di lui, proprio non riesco a digerirlo né a capirlo.


In conclusione, Dark Rise è un , una storia con un grandissimo potenziale che per me non ha funzionato a causa delle aspettative che avevo nei confronti dell'autrice.

Se avessi comprato il libro al di fuori del review party probabilmente non l'avrei finito. Mi dispiace tanto dirlo ma è l'onesta verità.

Sono sicura che altri possano apprezzarlo proprio per ciò che è e per tutte quelle piccole cosucce che a me hanno dato fastidio.


Consiglio Dark Rise a chi vuole provare un fantasy un po' dark, che ci mette qualche pagina a ingranare ma che ci regala diversi colpi di scena e che finisce lasciandoti a bocca aperta e facendoti supplicare il prossimo libro al più presto.


Ringrazio la casa editrice per la copia digitale e le mie compagne di review party.












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