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Destini incrociati - Lexi Ryan

REVIEW PARTY:  Destini incrociati - Lexi Ryan


TITOLODestini incrociati

AUTRICE: Lexi Ryan

TRAMA

IL PALAZZO DORATO È AVVOLTO DAL VELO DELLA NOTTE.

LA MIA NOTTE.

LE MIE TENEBRE.

IL MIO POTERE.


Quando seppe che la sorella Jas era stata venduta al re dei Fae delle ombre, Brie pensò che la sua vita non sarebbe potuta andare peggio di così. Ma ora, intrappolata in una ragnatela di bugie che lei stessa ha tessuto, dal momento che, innamorata contemporaneamente di due principi, non può più fidarsi di nessuno dei due, la sua esistenza non le appare certo più semplice.

La guerra ormai è alle porte della corte di Unseelie, eppure Brie non è ancora in grado di scegliere da che parte stare. Come potrebbe farlo, visto che non è capace di comprendere nemmeno se stessa? Più precipita, più le appare chiaro che le profezie non mentono e che lei - che le piaccia o meno - ha un ruolo da giocare nel destino del regno fatato.


RECENSIONE


Salve readers. Come state?
Io oggi voglio parlarvi dell'ultimo volume di Lexi Ryan, il sequel di Promesse vane.

Non so veramente cosa aggiungere su questo secondo volume che non ho già detto nella recensione del primo.

Le pecche, a mio parere, rimangono sempre le solite: non ci sono descrizioni, cadiamo in un loop di azioni e dinamiche che si ripetono ogni dieci pagine.

Se all'inizio ho avuto l'impressione che l'autrice si fosse sprecata un pochino di più nelle descrizioni, sono arrivata a contraddirmi dopo le prime pagine venti pagine.

La noia mi è scivolata addosso rendendomi molto difficile andare avanti. E questa cosa, bene o male, con Promesse vane non mi era successa. Nonostante il non aver gradito la storia, alcune scelte dell'autrice e il suo sviluppo, ho divorato il libro in pochi giorni.

Qui, invece, è stato difficile portare a termine la lettura.

C'è tutta una parte, quando Brie arriva alla corte di Misha, in cui mi sono bloccata.

Forse perché siamo tornati alle solite dinamiche: i capitoli che si aprivano con Brie che si svegliava o sveniva.

Misha che, per quanto mi stesse simpatico, sembrava fosse caduto vittima dello stesso morbo che aveva infettato Sebastian e Finn: ovvero volersi portare a letto Brie. Brie che respira e mezzo mondo fatato cade ai suoi piedi.

Finn, comunque, rimane l'unico tassello degno di nota.

Se la caratterizzazione di Sebastian, ovvero il principe Ronan, ti traghetta indubbiamente a pensare che sia un personaggio infantile e capriccioso - perché devi arrivare a odiarlo, l'intento dell'autrice è stato vergognosamente palese - Finn ha iniziato a perdere un po' di quel brio che lo contraddistingueva in Promesse vane.

Qui, peggio che nel primo libro, siamo catapultati in mezzo a regole magiche che non hanno né capo né coda.

Ogni rigida regola inviolabile viene violata. Ognuna di esse ha un'eccezione che, meraviglia delle meraviglie, viene usata al solo pretesto di trama per far progredire la storia.

Sono sicura che la Ryan si sia spesso pentita di come ha concluso il primo volume e che, nel corso del secondo, abbia cercato di porre rimedio a quel forte handicap dato dall'unione di Brie e Sebastian.
Ecco quindi che saltano fuori luoghi in cui il legame tra i due viene silenziato. Così che Brie e Finn possano stare per conto proprio a chiacchierare e sbaciucchiarsi.

E poi cos'è la storia del... scusate, non ricordo nemmeno come viene chiamato il ruolo che ha Finn e il legame magico con Brie! E poi la corona. E il trono. E la regina Mab.

Ma ce la meritiamo davvero Brie come regina? 

Ho quasi rischiato di lanciare fuori dalla finestra il kindle a un certo punto. Mi sono trattenuta solo perché altrimenti avrei dovuto ricomprarlo.
Quindi, giusti a questo punto posso dire che per me questo libro è un grande NO.

Non si tratta solo di gusto personale, che per me è più che sufficiente per mollare un libro, ma proprio di debole struttura narrativa, di assenza di world building e di una scarsa caratterizzazione di personaggi che risultano solo insopportabili e incoerenti con le proprie azioni e pensieri.

Tutto sembra risolversi come per magia, quando per tutto il libro ci è stato detto categoricamente che certe cose non si potevano risolvere.

Non si tratta di avere un lieto fine ma di essere incoerenti.

Non parliamo poi, dell'epica scena di amore che di epico aveva solo la mia aspettativa. E' stata fredda e deludente. Non mi ha trasmesso il minimo pathos tanto che l'ho riletta una seconda volta per capire se il problema ero io o la narrazione.

I goblin, e dopo questa concludo, rappresentano un buco di trama così enorme che le aquile ne Il Signore degli Anelli mute.
Questi goblin avrebbero potuto far finire la storia forse a metà del primo libro. Hanno veramente troppo potere e un raggio d'azione troppo ampio. Non ci credo che a loro interessano solo le ciocche di capelli. Potrebbero far crollare le corti Seelie e Unseelie se solo lo volessero.

Non che sia l'unico, ovviamente, ma solo quello che al momento mi salta di più alla mente.

In conclusione posso dire che si tratta di un fantasy molto leggero e frivolo. Può intrattenere e incantare chi cerca una lettura leggera, senza pretese. Se non vi importa della caratterizzazione dei personaggi, se non amate il world building (che in un fantasy, scusate ma è essenziale) provate a leggerlo e dargli una chance.

Sono felice comunque di aver letto questa serie di romanzi perché almeno sono stata costretta a finirli in vista del review party. Cosa che, se avessi affrontato la lettura per conto mio, non sarei riuscita a fare.
Ringrazio le mie colleghe e la casa editrice per l'invio della copia che, diciamocelo, da guardare è proprio bella.















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